Giorgia Meloni e digitalizzazione: a che punto siamo?

Giorgia Meloni e il centrodestra hanno vinto le elezioni politiche 2022, cosa dobbiamo aspettarci da loro sul tema digitalizzazione e innovazione?

Innanzitutto partiamo da un fatto, nessuno dei leader del centrodestra è stato mai attento a queste tematiche, basti pensare che Il programma del centrodestra comprende 15 punti esposti in 17 pagine, molto sintetico e riassuntivo, senza particolari approfondimenti. Partendo dal posizionamento dell’Italia all’interno dell’Alleanza Atlantica e procedendo con la proposta di estensione della Flat Tax, il documento si chiude su giovani, sport e sociale.

Il testo è particolarmente snello e assertivo. Tra i 15 punti solo il n. 8 sembra attenzionare il mondo delle imprese, sebbene non entri mai nel dettaglio. La parola “innovazione” appare solo una volta nel punto n. 13 riferendosi ad una necessaria promozione della filiera italiana in campo agricolo.

Giorgia Meloni e digitalizzazione: dalle gaffe sull’intelligenza artificiale all’e-commerce Made in Italy

Quando Giorgia Meloni parla di digitalizzazione fa una gaffe dietro l’altra.

Il primo approccio su questi temi arriva 6 mesi fa, quando la Meloni cita l’intelligenza artificiale come arma per combattere la disoccupazione.

Fdi infatti, propone di creare un sistema di intelligenza artificiale che rintraccerà l’elenco dei giovani che ogni anno terminano le scuole superiori o l’università”. Questo sistema automatico invierà ai giovani una proposta di lavoro, “non importa se precario o sottopagato”, a cui – secondo quanto affermato dall’ex premier – “non si potrà opporre un rifiuto, pena la perdita di ogni beneficio e addirittura una multa.

Giorgia Meloni dopo la vittoria delle elezioni

Nel programma, a tal proposito si legge “Va costruito un sistema organizzato, oggi inesistente, che deve rientrare in un programma di politiche attive basato su un sistema di intelligenza artificiale che a regime rintracci l’elenco dei giovani che terminano ogni anno le scuole superiori e l’università e li agganci a imprese del settore, agenzie per il lavoro e centri per l’impiego, attivando un sistema concorrenziale (…). Il giovane non potrà più scegliere se lavorare o meno, ma è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro per sé, per la sua famiglia e per il paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio”.

Una roba da regime dittatoriale cinese. Il secondo spunto sulla digitalizzazione invece arriva un mese fa, indovinate un pò con cosa? Ma naturalmente con la solita proposta dell’e-commerce di prodotti Made in Italy, per combattere quei cattivoni di Amazon che non pagano le tasse in Italia; “  “Penso a un portale dell’e-commerce per l’acquisto di tutti i prodotti italiani, garantiti, in modo da evitare piattaforme che non pagano tasse in Italia” disse la Meloni durante una manifestazione di Confcommercio

Giorgia Meloni e digitalizzazione: cosa aspettarci sui temi del digitale e dell’innovazione?

Assolutamente nulla, per chi lavora nel digital questo governo è il peggiore dei governi possibile. Una vera e propria sciagura, non c’è nessun interesse nell’investire in nuove tecnologie e nel continuare quel processo di digitalizzazione cominciato con la pandemia grazie al lavoro svolto dal governo Draghi.

Il centrodestra odia i giovani, lo dimostra con il suo programma che infatti è intriso di proposte mirate ad aumentare le pensioni, ma odia anche il futuro visto che non c’è un accenno a come affrontare le nuove sfide della tecnologia e della trasformazione digitale in corso. 

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